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Focus: la BCE continuerà a sostenere l'economia dell'eurozona
Era nellaria da diverso tempo e giovedì scorso è arrivata la conferma ufficiale dalla BCE di dare un nuovo stimolo monetario alleconomia.
Da settembre 2019 fino a marzo 2021 sarà immessa nuova liquidità nel sistema finanziario europeo. Lobiettivo è quello di incentivare le condizioni finanziarie per mantenerle positive. Mario Draghi, numero uno della Bce, ha precisato che queste operazioni rispondono a unampia varietà di obiettivi, ma il principale rimane lapprovvigionamento delle banche nei prossimi anni.
Una conseguenza immediata: il rapporto euro/dollaro
Era inevitabile che ci fosse un contraccolpo monetario nel rapporto euro/dollaro. Quando una banca centrale immette liquidità e/o taglia i tassi la rispettiva valuta tende a svalutarsi. E quello che è accaduto alleuro.
Il cambio fra euro e dollaro Usa (Eur/Usd) è crollato sui minimi degli ultimi 5 mesi in area 1,12 dollari. Esattamente un anno fa con un euro si potevano acquistare 1,25 dollari. In 12 mesi leuro si è svalutato nei confronti del biglietto verde di circa un 10%.
Leuro ha perso terreno non solo nei confronti del dollaro, ma anche nei confronti di altre monete come ad esempio lo yen. In generale una perdita di potere di acquisto che era prevista dagli analisti.
Tassi di interesse invariati per tutto il 2019
«Abbiamo deciso di lasciare i tassi di interesse invariati e continuiamo ad attenderci che si mantengano su livelli pari a quelli attuali almeno fino a fine 2019», ha dichiarato Mario Draghi.
Una decisione senza dubbio positiva per tutti coloro che stanno rimborsando mutui a tasso variabile i cui interessi vengono calcolati sulla base dellEuribor, che ad oggi è negativo. In buona sostanza chi ha stipulato un mutuo a tasso variabile si vedrà sottrarre il tasso allo spread applicato dalla propria banca. Un buon risparmio sugli interessi sui mutui.
Infine stime eurozona a ribasso
La Bce non ha potuto non osservare che è in atto un sensibile rallentamento della crescita dellEurozona e che le prospettive sono più deboli del previsto. Lincertezza del sistema economico europeo è molto alta, ma lipotesi di una fase di recessione sembra per fortuna ancora lontana.
Le stime di crescita sono state comunque riviste nuovamente al ribasso per larea euro.
Si parla di un Pil 2019 del +1,1% rispetto allipotesi del +1,7% dello scorso dicembre.
I fattori che hanno comportato questa ennesima revisione sono: la situazione commerciale in Cina, lincognita Brexit e la vulnerabilità dei mercati emergenti. In aggiunta a tutto questo cè anche una forte preoccupazione per lo stato di salute dellItalia.