
Focus: paura sui mercati
È stata sicuramente una settimana da dimenticare quella appena trascorsa. Tutte le principali borse hanno registrato delle forti perdite. Negli Stati Uniti lo S&P 500 ha lasciato sul campo il 3.94%, il Dow Jones il 2.97% e il NASDAQ il 3.78% con addirittura il ribasso giornaliero più elevato dal 2011. La situazione non è andata meglio in Europa dove lEuro Stoxx 50 è calato del 2.36% e lMSCI Emerging del 2.2%. Infine, la maglia nera se la è aggiudicata la borsa giapponese con lMSCI Japan, che ha perso ben il 6.1%.
Difficile dire quale sia stata la causa scatenante di questa paura così diffusa. Sicuramente il timore più grande riguarda la crescita economica degli Stati Uniti che, a detta di tutti gli analisti, è giunta al picco del ciclo. In aggiunta le tensioni derivanti dalle guerre commerciali, lincertezza delle politiche monetarie della Fed e della BCE e il continuo cambiamento degli assetti politici di grandi stati sono fattori fortemente destabilizzanti.
Ancora brutte notizie per lItalia
Dopo il taglio di rating da parte di Moodys da Baa2 a Baa3, questa volta è il turno di Standard&Poors che ha lasciato invariato il rating italiano a BBB, ma loutlook è passato da stabile a negativo. Non cè stato un vero e proprio declassamento, ma un duro avvertimento.
Le scelte della politica fiscale del governo italiano non convincono, in particolare linnalzamento del livello del debito pubblico rappresenta un vero e proprio pericolo che potrebbe avere delle pesanti ripercussioni sul futuro delleconomia italiana.
In Brasile cè un nuovo Presidente
È ufficiale il Brasile sarà governato da Jair Bolsonaro, un ex ufficiale dei paracadutisti accusato da molti di essere una minaccia fascista. È stato il 55,2% degli elettori a volerlo. La crisi economica, gli scandali di corruzione politica e l'aumento della criminalità nel Paese hanno alimentato la corsa elettorale del nuovo Presidente. Nel suo primo discorso, Jair Bolsonaro, ha dichiarato: Cambieremo il destino del Brasile. Vi offriremo un governo degno che lavorerà per tutti i brasiliani.
I grandi investitori al momento rimangono cauti e ora attendono i primi provvedimenti del Presidente in materia economica.
Commodities fra alti e bassi
Il petrolio ha vissuto una settimana difficile con un calo del 3%. Il prezzo al barile è sceso a USD 76.9. Buone notizie invece per loro, in aumento dello 0.5%. Viene scambiato a USD 1,232 e supera così limportante soglia psicologica dei USD 1,200. Infine, il rame è cresciuto dell1.1% a USD 6,226.
In attesa dellUS employment report
Occhi puntati questa settimana sullUS employment report che sarà diramato il prossimo 2 novembre. I dati in arrivo saranno molto importanti per gli analisti perché forse permetteranno di capire quale sarà il disegno della Fed sui futuri rialzi dei tassi. Si potrebbe avere una conferma dellaspettativa di tre rialzi dei tassi nei prossimi 12-18 mesi.