
Focus: nuove previsioni sullemergenza economica italiana
Il problema coronavirus continua a dominare le notizie e la situazione per lo stato di salute delle aziende italiane si aggrava. I dati che provengono da diverse fonti autorevoli (OCSE, Banca dItalia, Prometeia, REF Ricerche) raccontano più o meno la stessa cosa: uno scenario che cambia di giorno in giorno e tutte le stime degli indicatori economici sono al ribasso.
Le previsioni del Pil italiano per il 2020 sono tutte calate: 0,0% secondo lOCSE, -0,2% per Banca dItalia e -0,3% per Prometeia. Leffetto del Coronavirus sulleconomia italiana riflette in primo luogo la geografia dellepidemia. Le regioni più compite sono quelle delle aree più produttive del Paese. La Lombardia vale il 22,1% del PIL italiano, il Veneto il 9,2%, lEmilia-Romagna il 9,2%, il Piemonte il 7,8%, il Trentino Alto-Adige il 2,6%, Liguria 2,8%. In totale più del 50% del valore prodotto in Italia.
Al momento i settori maggiormente colpiti sono i servizi, soprattutto turismo e trasporti, ma anche attività commerciali, di alloggio, ristorazione, convegnistica e fiere. Anche se lepidemia rientrasse velocemente, i servizi rimarrebbero fortemente penalizzati per una prospettiva di medio lungo termine.
A preoccupare non è solo lo scenario italiano, ma anche quello mondiale. Se gli effetti del Covid-19 svanissero gradualmente nei prossimi due o tre mesi, il Pil mondiale dovrebbe crescere solo del +2,4% questanno, il valore più basso dal 2009. La perdita di prodotto dellanno in corso verrebbe recuperata già nel 2021. Se al contrario lepidemia dovesse protrarsi, il crollo sarebbe di entità maggiore. LOCSE calcola che il Pil mondiale potrebbe crescere di appena il +1,4% nel 2020 con una perdita di prodotto strutturale. Infine, da non sottovalutare la reazione dei mercati finanziari. Questo perchè, sebbene la crisi spinga i tassi di interesse verso il basso, lo spread tra BTP e Bund tenderà a risalire.