
Focus: la Brexit tiene ancora banco
La scorsa settimana lattenzione di tutta Europa si è concentrata ancora una volta sulla Brexit. Secondo il Primo Ministro, Theresa May, il Regno Unito troverà un accordo entro il 12 marzo. La Camera dei Comuni si è così riunita per cercare di risolvere la spinosa situazione.
La prima riguardava il cosiddetto piano B per la Brexit promosso da Corbyn che è stato bocciato. Una seconda bocciatura, con 288 sì contro 324 no, è arrivata per lemendamento presentato dagli indipendentisti scozzesi dell'Snp chiedendo che una Brexit senz'accordo (no deal) fosse esclusa in qualunque caso e in qualunque momento.
Approvato invece l'emendamento della laburista Yvette Cooper che obbliga la Premier a chiedere un rinvio dell'uscita dall'Ue, rispetto alla data prevista del 29 marzo, nel caso in cui non si riesca a trovare un accordo entro il 14. Infine è stato approvato allunanimità anche un altro emendamento che impegna il capo gabinetto a concordare con Bruxelles la tutela dei diritti dei cittadini Ue residenti nel Regno Unito e dei britannici trapiantati nel continente anche in caso di Brexit no deal. Il prossimo round ci sarà il 12 marzo quando la Camera tornerà a confrontarsi sulla nuova versione di accordo che presenterà Theresa May.
Oggi è un giorno cruciale per la Brexit
Oggi cè grande attesa per lincontro a Bruxelles tra il negoziatore per la Brexit dellUE, Michel Barnier, e il team di negoziatori britannici. Il tema è sempre lo stesso: definire i dettagli di un nuovo accordo di divorzio definitivo da portare in approvazione alla Camera dei Comuni.
Al momento cè un cauto ottimismo, Barnier, sabato scorso, ha dichiarato che lUnione europea è aperta al dialogo per contribuire a far sì che il Parlamento inglese voti laccordo sul divorzio. Rimane però irrisolta ancora la spinosa situazione sui confini irlandesi. Domani ci sarà proprio un incontro su questo tema dove parteciperanno anche il procuratore generale britannico Geoffrey Cox e il ministro britannico per la Brexit Stephen Barclay.
Lavvertimento di Bank of England
Lipotesi di non trovare un accordo di uscita, secondo Bank of England, deve spaventare soprattutto lUnione Europea. In un suo rapporto, Bank of England, ha infatti dichiarato che sarebbe nefasto il verificarsi di Brexit no-deal per leconomia europea.
Il sistema finanziario britannico tutto sommato riuscirebbe a fronteggiare e gestire la volatilità, ma per le famiglie e le aziende del resto dEuropa ci saranno invece pesanti conseguenze. Questo annuncio sembra più un monito per far sì che effettivamente si giunga ad un accordo.
Occhi puntati sulla sterlina
Negli ultimi giorni è scontato che ci sia una particolare attenzione sullandamento della Sterlina. Nelle ultime sedute ha guadagnato terreno grazie alla possibilità che la Brexit venga posticipata. La Sterlina rimane tonica e al momento si assesta a un cambio euro/sterlina di 0,85, mentre il cambio sterlina/dollaro si aggira su 1,32. In generale a dirigere lattuale andamento della Sterlina sono i costanti rumors sulla Brexit e molto meno le notizie riguardanti leconomia reale.