
Focus: il crollo della produzione italiana
I dati sulla produzione industriale italiana di fine 2019 ci consegnano una fotografia non incoraggiante sulla salute delle imprese del nostro Paese. A dicembre 2019 si è verificato un brusco calo del 2,7% rispetto al mese precedente, una flessione non prevista dagli economisti. Nel corso del quarto trimestre la contrazione è stata complessivamente dell1,4% portando con sé un calo inatteso del Pil dello 0,3%.
Il Ministro dellEconomia, Roberto Gualtieri, ha dichiarato che "Le stime preliminari dell'ultimo trimestre 2019, se confermate, mostrano una significativa flessione che potrebbe essere stata tuttavia influenzata da alcuni fattori transitori. Al contrario, tutti gli indicatori del ciclo sembrano far pensare ad un recupero nel primo semestre del 2020" mostrando un ottimismo che però non è condiviso dal mondo imprenditoriale sempre più preoccupato da questi dati.
Nellultimo mese dellanno tutti gli indici dei principali comparti produttivi hanno subito variazioni negative. Accentuate sono state le diminuzioni per i beni intermedi (-6,6%), l'energia (-6%) e i beni strumentali (-4,7%). Gli unici settori a reggere sono quello dellelettronica, dellottica (+5,3%) e dell'industria alimentare, bevande e tabacco (+2,9%). La situazione della produzione industriale di autoveicoli è invece molto negativa. Nnellintero 2019 è calata del 13,9%, non si era registrato un dato peggiore dal 2012.
L'Unione Nazionale Consumatori ha lanciato subito lallarme peggio di così non poteva, il crollo della produzione a fine anno è sconfortante e sarà difficile immaginare un'inversione di tendenza del Pil per il primo trimestre 2020. L'Italia, quindi, torna in recessione". Dello stesso parere negativo il Codacons che ha espresso subito forti dubbi: Con questi numeri lItalia non va da nessuna parte e la crisi dellindustria italiana pesa in modo drastico su Pil e occupazione.