
Focus: nessuna manovra correttiva
Il Ministro dellEconomia, Giovanni Tria, ha le idee chiare: "Dobbiamo evitare in tutti i modi la procedura d'infrazione dellUe. Una manovra correttiva farebbe male all'Italia con ripercussioni sullintera Europa. Secondo Tria è assolutamente necessario arrivare ad un compromesso attraverso una trattativa e un dialogo costruttivo.
È nell'interesse dell'Italia ma anche dell'Europa. Il Governo italiano è convinto che leconomia del Bel paese ce la farà e ben presto ripartirà consentendo il rispetto delle previsioni di rimanere in un rapporto deficit/pil compreso tra il 2,1 e il 2,2%.
Nel frattempo, il commissario agli Affari Economici della Comunità Europea, Pierre Moscovici, ha dichiarato in una conferenza stampa a Bruxelles: la mia porta è sempre aperta per discutere con le autorità italiane, ma non perdiamo tempo, dobbiamo vedere un percorso credibile di riduzione del debito per il 2019 e il 2020.
La sfida sarà senza dubbio in salita. Ben sette tavoli di lavoro, infatti, sono stati già attivati non solo con lobbiettivo di scongiurare laumento IVA da 23 miliardi di euro, ma anche per trovare risorse per la riforma del fisco e per la crescita. I temi sotto osservazione sono: spending review, tax expenditures, flat tax, privatizzazioni, cuneo fiscale, investimenti, export e sud Italia.
Le ripercussioni sui mercati finanziari non hanno tardato a farsi sentire. In particolare, negli ultimi giorni si è manifestato un abbassamento dello spread tra Btp e Bund arrivando circa a 260 punti base rispetto ai 290 fatti registrare la scorsa settimana.
Si tratta di un livello più basso, ma il differenziale tra rendimento dei titoli di Stato italiani ed omologhi tedeschi è ancora troppo alto e continuerà certamente ad essere monitorato con attenzione. Lo spread resta senza dubbio al momento lindicatore più immediato per valutare la fiducia nei mercati su politica e istituzioni del nostro Paese.