
Focus: Ciclone Brexit
Leffetto Brexit inizia a farsi sentire spingendo la Gran Bretagna allo scontro. La decisione del Premier Boris Johnson di sospendere per cinque settimane lattività del Parlamento ha alzato polemiche in tutto il Paese.
Dal canto suo il Governo rimane convinto del fatto che questa decisione sia del tutto legale e non ha nulla a che fare con la Brexit. Lobiettivo di questa mossa è chiudere una lunga sessione parlamentare per riaprirne una nuova.
La rabbia di chi critica il Governo è solo zucchero filato, così si è espresso Jacob Rees-Mogg, leader del Parlamento e sostenitore della Brexit.
Sul piede di guerra i partiti dellopposizione che cercano di far cadere il Governo per scongiurare lipotesi di arrivare alla Brexit senza delle regole con Bruxelles.
Il Parlamento, infatti, dopo più di tre anni per dibattere sulla Brexit, non è ancora riuscito a trovare un accordo e ad oggi è tutto in discussione. Proprio come lopinione pubblica, nettamente spaccata in due.
Se si arrivasse a una Brexit no-deal (senza accordo) per la Gran Bretagna il conto da pagare sarebbe altissimo. La Bce ha stimato una quantificazione in termini macroeconomici delle possibili perdite di un ammontare pari a circa 1.300 miliardi di euro. Un impatto devastante per leconomia britannica che potrebbe metterebbe il Paese in ginocchio.
Conseguenze negative di una Brexit no-deal si rifletterebbero anche sugli altri stati europei. Per lItalia, ad esempio, su merci fondamentali per il nostro export si avrebbero dazi al 35% e i tempi di sdoganamento si allungherebbero. Ma queste sarebbero solo alcune tra le prime conseguenze a verificarsi.
I prossimi giorni saranno cruciali per capire cosa accadrà il 31 ottobre, data della Brexit.